Origine e habitat naturale: si trova in gran parte dell’Europa meridionale e centrale, soprattutto ad altitudini comprese tra 400 e 1000 metri. Vive nelle foreste decidue collinari fresche e umide, in aree vicine a ruscelli, stagni e laghi (necessari per lo sviluppo delle larve). Gli adulti sono completamente terrestri e vivono nascosti tra le foglie cadute e sotto legni e pietre; le larve sono completamente acquatiche.
Questa salamandra, il cui nome comune è salamandra pezzata o salamandra europea, presenta numerose sottospecie, come ci si può aspettare in considerazione dell’area di distribuzione molto vasta. Le due sottospecie italiane sono S. s. salamandra(presente nell’arco alpino) e S. s. gigliolii (in centro e sud Italia).
La lunghezza è di 18-25 cm, ma alcuni soggetti possono arrivare a 30 cm. Il corpo è tozzo, con arti ben sviluppati. La colorazione è nera con macchie gialle, la cui distribuzione e ampiezza varia secondo la sottospecie, ma anche tra individui della stessa sottospecie. A volte la parte chiara anziché gialla è biancastra, arancio o rossa. La vivace colorazione ha una funzione di avvertimento contro i predatori, per segnalare che si tratta di animali velenosi: la cute presenta ghiandole velenose, in grado di causare convulsioni e ipertensione. Queste ghiandole (dette ghiandole parotoidi) sono particolarmente sviluppate ai lati del capo e sulla parte dorsale del corpo. La cute presenta anche ghiandole che secernono un muco protettivo dal sapore repellente. È un animale longevo: può vivere fino a 30 anni, ma si sa di un soggetto che è arrivato a 50.
La salamandra pezzata è notturna e piuttosto schiva; richiede un vivario di tipo terrestre, ricco di nascondigli come legni e cortecce, e con un coperchio sicuro per evitare la fuga. L’allevamento è relativamente facile, purché si riesca a mantenere una temperatura adeguata: questo anfibio non tollera temperature elevate; il range ideale è di 15-20°C, con una riduzione notturna di alcuni gradi. Temperature superiori a 23-24°C possono causare un colpo di calore e provocarne la morte. Per questo motivo è importante monitorare la temperatura del vivario con dei termometri.
Deve essere presente un basso recipiente d’acqua in cui le salamandre possano immergersi ed uscire con facilità. Sul fondo si può utilizzare terriccio, sfagno, fibra di cocco, muschio, foglie morte, corteccia, materiali che permettono alle salamandre di interrarsi e che trattengono l’umidità. Il substrato va mantenuto umido, ma non fradicio, spruzzando regolarmente acqua priva di cloro. Non sono necessarie fonti di luce particolari, ma se si vuol far crescere delle piante si deve utilizzare una fonte di luce UVB (che non genera calore) posta ad un’estremità del terrario, in modo che una zona resti in ombra. Il fotoperiodo deve essere di 12 ore di luce e 12 di buio.
S. salamandra può convivere pacificamente con soggetti della stessa specie, se vi è sufficiente spazio a disposizione.
Le salamandre pezzate raggiungono la maturità sessuale a 3-4 anni di età. La stagione riproduttiva comincia generalmente all’inizio dell’autunno, e la nascita delle larve si verifica all’inizio della primavera. Prima della riproduzione si deve effettuare un periodo di letargo, evitando di alimentare le salamandre per circa 2 settimane e abbassando successivamente la temperatura di circa 5-7°C. Alcuni allevatori utilizzano un frigorifero per garantire che le temperature rimangano sufficientemente basse durante l’ibernazione. Per terminare il letargo si aumenta la temperatura lentamente di pochi gradi al giorno.
L’accoppiamento si svolge sulla terraferma; dopo il corteggiamento, il maschio deposita una capsula contenente gli spermatozoi (la spermatofora), che la femmina raccoglie con la cloaca; la fecondazione delle uova è quindi interna. Quando sono pronte, le larve vengono deposte nell’acqua, perciò si deve porre nel terrario un grande recipiente d’acqua; dopo la nascita dei piccoli il recipiente va rimosso per separare la madre da larve.
Le larve sono a vita completamente acquatica e vanno allevate in un acquario, in cui la qualità dell’acqua deve essere particolarmente curata. Come alimento si possono offrire piccole prede, come lombrichi a pezzetti, Daphnia, moscerini della frutta, piccole larve di insetto. A circa un mese si verifica la metamorfosi nella forma terrestre; è quindi indispensabile porre nella vasca una zona emersa, facilmente raggiungibile dall’acqua. Le piccole salamandre possono quindi venire trasferite in un terrario, dove proseguono come anfibi terrestri.
Questa salamandra è piuttosto docile e sopporta di farsi tenere in mano per brevi periodi. Tuttavia, poiché la cute secerne sostanze tossiche, va maneggiata con particolare precauzione, preferibilmente indossando dei guanti. Bambini e animali domestici non devono mai venire a contatto con quest’anfibio che può causare seri problemi di tossicità.
S. salamandra non è in CITES, ma è protetta dalla Convenzione di Berna che ne proibisce la cattura, il commercio e la detenzione degli esemplari selvatici. Per questa ragione, ma anche per motivi etici, è opportuno verificare che i soggetti in vendita siano allevati in cattività, e non di cattura.
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