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Mammiferi • CRICETO DORATO


Il criceto dorato (Mesocricetus auratus) è un roditore che origina da regioni desertiche, aride e temperate dell’Asia Minore. È un abile scavatore, e costruisce profonde tane sotterranee composte da numerose gallerie e stanze, in cui accumula grandi quantità di cibo e si ripara dalle temperature estreme del deserto.

Questo roditore è un animale solitario, che non sopporta la vicinanza dei suoi simili; in presenza di un altro esemplare della sua specie ingaggia lotte furibonde. L’unica eccezione è il breve periodo dell’accoppiamento, ma subito dopo il maschio e la femmina se ne vanno ognuno per la sua strada, e in seguito la femmina alleva i piccoli da sola.

Il criceto dorato è notturno: di giorno dorme al sicuro nella sua tana e di notte esce in cerca di cibo, percorrendo anche distanze notevoli in cerca di alimenti. Possiede due ampie tasche guanciali, estroflessioni delle guance che gli permettono di trasportare il cibo trovato, per poterlo accumulare nella tana.

Il mantello può essere di moltissimi colori e sfumature, bianco, crema, marrone, grigio, nero, sia da soli che in combinazione. Esistono varietà a pelo corto e a pelo lungo, queste ultime più delicate e impegnative da allevare. La lunghezza media è di 13-15 cm; il peso è di 85-130 g (la femmina è un po’ più grossa del maschio). Ha una piccola coda di un centimetro e mezzo; la superficie inferiore delle zampe è priva di pelo e presenta dei cuscinetti molto evidenti. Come tutti i roditori, il criceto dorato possiede denti incisivi a crescita continua, che mantiene di lunghezza costante con il consumo.

I criceti dorati hanno su ciascun fianco una ghiandola, molto più sviluppata ed evidente nel maschio, che appare come una macchia scura della pelle, ricoperta di pelo. E’ una struttura normale, e non va confusa con un’infezione o un tumore; il suo secreto è utilizzato dal roditore per marcare il territorio. A volte il pelo sopra la ghiandola appare umido e imbrattato, in particolare quando il criceto è eccitato per la presenza di una femmina pronta ad accoppiarsi

ALLOGGIO

E’ importantissimo che in ogni gabbia sia alloggiato un solo criceto dorato, altrimenti i piccoli roditori lotterebbero tra loro fino alla morte. I criceti non soffrono la solitudine: sono animali asociali per natura, e sono inoltre molto territoriali e non tollerano la presenza di loro simili.

Il criceto deve essere alloggiato in una gabbia sicura, che impedisca la fuga, robusta e facile da pulire. La gabbia deve essere più spaziosa possibile, per garantire il benessere del piccolo roditore. Sono adatte anche le gabbie a più piani collegati da scalette, che permettono di aumentare la superficie a disposizione del criceto. La gabbia deve essere priva di elementi che possano ferire il criceto, come punte taglienti o margini affilati. I materiali adatti sono metallo, plexiglas e plastica, mentre il legno non è assolutamente adatto come materiale per le gabbie dei roditori, perché assorbe l’urina, e quindi è molto difficile da pulire. Sul fondo della gabbia deve essere posto un materiale assorbente e non tossico. Si può utilizzare fieno, pellet di tutolo di mais, pellet di carta riciclata, trucioli di legno, carta a pezzi. Si devono evitare il ghiaino per gatti e la segatura fine.

La gabbia va posta in una zona tranquilla e silenziosa, lontana da correnti d’aria. Non deve essere collocata davanti ad una finestra, perché il calore del sole può surriscaldare la gabbia e uccidere il criceto. D’inverno non deve essere troppo vicina al termosifone, perché il caldo eccessivo danneggerebbe il roditore. Eventuali cani, gatti e furetti devono essere fuori portata: anche se la gabbia è chiusa ermeticamente possono rovesciarla, o comunque disturbare o stressare il criceto con la loro presenza.

Nella gabbia è indispensabile la presenza della ruota, che permette al criceto di fare attività, e che viene utilizzata per diverse ore al giorno. La ruota deve avere il pavimento pieno, in modo che le zampine non restino incastrate tra le sbarre, fratturandosi. Nel caso dei criceti a pelo lungo si deve prestare attenzione che il pelo non resti impigliato nel perno centrale.

Un altro accessorio indispensabile è rappresentato da una casetta o una scatolina che permetta al criceto di costruirsi una tana. Gli si può lasciare a disposizione della carta da cucina o della carta igienica per imbottire il nido. Il materiale simile a cotone in vendita nei negozi per animali è controindicato e potenzialmente molto pericoloso. Se ingerito può causare ostruzioni intestinali mortali; inoltre facilmente si attorciglia intorno alle zampe, causando il blocco della circolazione e la perdita dell’arto.

Alle pareti della gabbia si deve appendere un beverino a goccia, perché il criceto abbia sempre a disposizione acqua fresca e pulita. L’acqua va rinnovata tutti i giorni, e non quando il beverino resta vuoto.

Nel caso siano presenti dei piccoli si deve fare attenzione che riescano a raggiungere il beccuccio e bere senza difficoltà. Le vaschette non sono consigliabili per offrire l’acqua, perché si sporcano subito.

I criceti tendono a urinare in un angolo della gabbia, e si può approfittare di questa abitudine per tenere la gabbia più pulita. Mettendo nell’angolo prescelto un piccolo contenitore con del materiale assorbente è possibile che il criceto lo utilizzi regolarmente come gabinetto, mantenendo il resto della gabbia più pulita e facilitando la pulizia.

All’interno della gabbia, se è abbastanza spaziosa, si possono collocare tubi, scatoline, oggetti su cui arrampicarsi, rametti da rosicchiare, per arricchire l’ambiente e permettere al criceto di fare attività, tenendolo occupato. Qualunque oggetto si lasci dentro la gabbia deve essere sicuro per i criceti, vale a dire che se rosicchiato e ingerito non deve causare problemi. Si devono evitare oggetti verniciati o in qualche modo tossici, e sostanze che se ingoiate non siano digeribili e possano quindi causare un’ostruzione intestinale. Eventuali oggetti pesanti devono essere ben fissi perché non possano cadere, schiacciando l’animaletto.

La gabbia e tutti gli accessori devono essere puliti con cura almeno una volta alla settimana, utilizzando prima acqua calda e sapone e strofinando bene con una spazzola, e quindi un disinfettante da risciacquare poi con cura. Quando la gabbia è asciutta si ricopre il fondo con della lettiera nuova, si colloca all’interno del materiale per il nido e si fornisce una piccola scorta di cibo fresco. Tutti i giorni devono essere eseguite piccole operazioni di manutenzione: eliminare il cibo deperibile (frutta, vegetali, altri alimenti freschi), lavare il beverino e controllarne il buon funzionamento, pulire la zona scelta come gabinetto.

ALIMENTAZIONE

I criceti sono onnivori: in natura si nutrono di alimenti di tutti i tipi, sia vegetali che animali (piante, semi, tuberi, insetti, frutta), anche se sono principalmente granivori, hanno cioè una preferenza verso i semi.

In cattività è importante fornire un’alimentazione variata e bilanciata, e non limitarsi ad un solo tipo di alimento (ad esempio una miscela di semi). Gli alimenti confezionati devono contenere il 16-20% di proteine e il 4-5% di grassi, e contenere anche una quota di proteine animali. La dieta ideale è rappresentata da specifico mangime in pellet, oppure da pellet per topi e ratti, che però non è facile da reperire. In alternativa si possono offrire miscele di cereali non zuccherati (ad esempio muesli o cereali integrali per la prima colazione senza zucchero), vegetali, sia freschi (tarassaco, trifoglio, radicchio, insalata, carote, broccoli, ecc.) che cotti (fagioli, piselli, patate...) e una piccola parte di frutta.

L’alimentazione va integrata con una piccola quantità di proteine animali: uovo sodo, carne magra cotta, tonno senz’olio, formaggio fresco, yogurt, una crocchetta per cani. Altri tipi di alimenti che si possono somministrare sono: pasta cotta, pane o fette biscottate integrali, fiocchi d’avena.

Le miscele di semi non sono complete. I semi vanno somministrati come bocconcino occasionale, per evitare problemi di obesità e squilibri alimentari. I bastoncini di semi e melassa sono da evitare per l’eccessivo contenuto di zucchero e grassi, sicuramente dannosi per la salute del criceto.

I criceti amano fare piccoli pasti frequenti nel corso della giornata, quindi devono avere sempre cibo a disposizione, ma si deve somministrare ogni giorno solo la quota che verrà consumata in giornata, per evitare che l’animale scelga solo i bocconi più graditi trascurando il resto. Un criceto dorato consuma circa 12 grammi di cibo al giorno, soprattutto nelle ore notturne.

I criceti amano accumulare scorte di alimento, pertanto ogni mattina si deve eliminare il cibo fresco che non è stato consumato, prima che vada a male. L’acqua è indispensabile, e va fornita con un beverino a goccia.

Alimenti controindicati:

Semi di girasole (troppo grassi e carenti di proteine)

Cibi zuccherati (dolci, biscotti, creme, dolciumi in generale) e ricchi di grassi (fritti, panna, burro, merendine)

Insaccati

Vegetali avariati, o non adatti al consumo umano

Le parti verdi e le foglie di patata, pomodoro e melanzana

La cioccolata

Il latte e gli alimenti contenti latte

Vegetali raccolti da zone che potrebbero essere state trattate con pesticidi, o trovati lungo il bordo delle strade

Piante da appartamento (molte, come la stella di natale, sono tossiche o irritanti, o possono essere state trattate con prodotti tossici) I cosiddetti “snack per roditori”, come caramelline, bastoncini di semi e melassa, ecc.

RIPRODUZIONE

I criceti dorati sono molto prolifici e sono in grado di riprodursi tutto l’anno; sono anche molto precoci e sono in grado di raggiungere la maturità sessuale a 32-42 giorni, anche se non è opportuno riprodurre le femmine prima di 2-3 mesi di età.

È sconsigliato riprodurre il proprio criceto; è quantomeno indispensabile sapere in anticipo come poter trovare ad ogni piccolo una famiglia affidabile. Poiché la femmina è molto aggressiva e territoriale, facilmente aggredisce il maschio e può arrivare a ucciderlo. Per accoppiarla, la si pone nella gabbia del maschio quando è in calore, che si manifesta con la fuoriuscita di muco dalla vulva. È quindi evidente che occorre una certa esperienza per individuare il periodo fertile.

La coppia va tenuta accuratamente sotto osservazione per controllare l’accoppiamento o eventuali lotte. Infatti, in questa situazione la femmina può essere molto aggressiva e ferire il maschio. In caso di lotta la coppia va separata immediatamente. Se la femmina è recettiva assume una posizione di lordosi (schiena incurvata verso il basso, arti posteriori allargati e coda alzata). Dopo l’accoppiamento il maschio deve essere subito allontanato. Due giorni dopo l’accoppiamento si forma un abbondante scolo vaginale bianco-grigiastro.

La gravidanza dura circa 16 giorni; i piccoli per parto sono in media 5-9. Nei giorni precedenti e successivi al parto la femmina non deve essere disturbata, evitando di maneggiarla e di pulire la gabbia, altrimenti possono verificarsi casi di cannibalismo verso i piccoli o il loro abbandono. La femmina deve avere a disposizione abbondante materiale per fare il nido (sono consigliati fazzoletti di carta o carta da cucina) e una scorta di cibo sufficiente. I piccoli non vanno toccati per i primi sette giorni di vita. A volte le femmine, soprattutto se spaventate o disturbate, infilano i piccoli nelle tasche guanciali e li depositano nuovamente nel nido poco più tardi, quando pensano che il pericolo sia passato. Talvolta però i piccoli soffocano, soprattutto se la femmina è disturbata per un lungo periodo.

I piccoli alla nascita sono completamente inetti, nudi e con gli occhi chiusi, ma presentano già gli incisivi. Lo svezzamento avviene a 20-25 giorni, anche se i piccoli iniziano ad assumere cibo solido prima. E’ opportuno lasciare a disposizione del cibo sul pavimento della gabbia, in modo che sia facilmente accessibile, ad esempio del pellet inumidito; anche l’acqua deve essere facilmente raggiungibile dai piccoli. I piccoli orfani non hanno possibilità di sopravvivere; non ha successo il tentativo di affidarli a una balia, né quello di allattarli artificialmente. I piccoli vanno separati e alloggiati singolarmente dopo i 30 giorni di età, per evitare gravidanze e lotte.

Nel criceto dorato il primo estro fertile si manifesta 2-18 giorni dopo lo svezzamento dei piccoli.

COME MANEGGIARE IL CRICETO

Il carattere dei criceti può variare molto da individuo ad individuo, e si possono trovare soggetti docili e tranquilli, e altri nervosi e mordaci. In genere sono docili i criceti che sono stati maneggiati regolarmente e con delicatezza fin da piccoli, mentre sono timidi o aggressivi quelli che non sono mai stati abituati al tocco della mano dell’uomo. I soggetti docili possono essere afferrati senza difficoltà, circondando il corpo con una mano e sostenendolo con l’altra. Poiché i criceti possono facilmente sfuggire di mano e cadere si deve sempre stare attenti a non sollevarli mai molto in alto. L’ideale è di maneggiare sempre il criceto stando seduti in terra, o sopra un tavolo, in modo che se cade non si faccia male a causa dell’altezza. È consigliabile prenderlo in mano tutti i giorni, perché resti docile, ma sempre per brevi periodi, perché non ama essere trattenuto, premiandolo poi con un bocconcino. Non si deve mai afferrare un criceto che dorme, perché se svegliato bruscamente può reagire con aggressività tentando di mordere chi lo sta disturbando.

I criceti aggressivi, che non si lasciano afferrare, possono essere spostati in modo non stressante e sicuro per l’operatore spingendoli a entrare dentro un piccolo barattolo o un tubo di carta, tenendo poi chiusa l’apertura con una mano. In questo modo possono essere rimossi facilmente dalla loro gabbia, ad esempio quando è tempo di fare pulizia, e posti in un altro contenitore. E’ sconsigliato utilizzare i guanti perchè non permettono una sufficiente sensibilità, rischiando di stringere troppo e ferire o soffocare il roditore.

In caso di morso, si ha l’istinto di ritrarre bruscamente la mano; questo gesto può avere gravi conseguenze perché può scagliare lontano il criceto causandogli gravi lesioni. I bambini devono sempre essere istruiti sul modo di maneggiare i criceti e, soprattutto quelli piccoli, devono essere controllati mentre stanno con loro. Si deve insegnare ai bambini a non poggiare l’animaletto contro la guancia, e a non baciarlo, per evitare di ricevere morsi in faccia. Dopo aver maneggiato o accudito il criceto devono sempre lavarsi bene le mani.

CURE

I criceti non devono essere vaccinati, ma è bene far fare una visita subito dopo l’acquisto e delle visite di controllo periodiche 2-3 volte l’anno. 


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