Il criceto russo, o criceto di Campbell (Phodopus campbelli), è un piccolo roditore originario delle steppe Asia centrale, Russia del Nord e Cina del Nord. Il suo ambiente di origine ha un clima freddo e inospitale (la temperatura può arrivare a –25°C), dal quale si protegge con la folta pelliccia. È crepuscolare, ossia maggiormente attivo al tramonto e all’alba; passa la maggior parte del giorno dormendo al sicuro nella tana. In natura forma delle piccole colonie e scava estese tane sotterranee, con molti corridoi e camere, in cui la temperatura si mantiene molto più elevata che nell’ambiente esterno, e in cui accumula ampie scorte di cibo. I membri di una colonia difendono insieme il loro territorio da possibili pericoli, e anche da altri criceti che non appartengono alla comunità. In natura questi criceti si nutrono principalmente di insetti (da cui nei periodi di siccità ricavano anche l’acqua) e semi. Possiedono due ampie tasche guanciali, estroflessioni delle guance che permettono di trasportare il cibo trovato, per poterlo immagazzinare nella tana.
Il criceto russo è lungo circa 8-10 cm, e pesa mediamente 30-40 grammi. Il corpo è piuttosto tozzo, con una piccola coda di un centimetro, ricoperta di pelo. Gli occhi sono rotondi e molto sporgenti, solitamente di colore nero. Tutto il corpo, comprese le superfici inferiori delle zampette, è ricoperto da una folta pelliccia, che fa apparire il corpo più grosso di quanto non sia in realtà. Il mantello nella metà superiore del corpo è grigio marrone, con una striscia scura che parte dal naso e scorre lungo il dorso, e due strisce scure lungo i fianchi che formano tre archi da ogni lato. La metà inferiore del corpo è bianco- crema, e la parte inferiore delle zampette è ricoperta di pelliccia bianco-argento. Nel corso degli anni sono state sviluppate diverse colorazioni e vari tipi di mantello.
Il criceto russo possiede una ghiandola odorifera, più sviluppata ed evidente nel maschio, posta all’altezza dell’ombelico. Come tutti i roditori, il criceto russo possiede denti incisivi a crescita continua, che mantiene di lunghezza costante con il consumo.
La vita media dei criceti russi è di circa due anni, ma possono anche superare i tre anni d’età.
ALLEVAMENTO
I criceti russi possono convivere in coppia, purché gli animaletti siano messi insieme quando sono ancora piccoli. Infatti se un criceto adulto è abituato a vivere da solo attaccherebbe senz’altro un altro soggetto introdotto nella sua gabbia. Criceti di provenienza diversa possono essere messi insieme se sono ancora giovani (entro i due mesi di età), in modo che si abituino alla reciproca presenza prima di diventare aggressivi, oppure si possono scegliere dei piccoli della stessa nidiata, cresciuti quindi insieme.
I soggetti devono essere preferibilmente maschio e femmina. Due maschi da adulti non sono compatibili, e finirebbero per lottare, mentre è più probabile che due femmine vadano d’accordo, ma non è escluso che anch’esse si azzuffino.
Se si tengono insieme un maschio e una femmina occorre considerare la necessità di trovare una sistemazione ai piccoli nati, che dovranno necessariamente essere separati dalla famiglia a un mese di età. Può accadere che la coppia inizi a litigare e a lottare, e in tal caso i due soggetti devono essere tenuti separati. Una volta che un criceto si è abituato a vivere da solo non può più essere messo insieme ad un altro soggetto, perchè verrebbe subito assalito.
Il criceto deve essere alloggiato in una gabbia sicura, che impedisca la fuga, robusta e facile da pulire. La gabbia deve essere più spaziosa possibile, per garantire il benessere del piccolo roditore. Sono adatte anche le gabbie a più piani collegati da scalette, che permettono di aumentare la superficie a disposizione del criceto. La gabbia deve essere priva di elementi che possano ferire il roditore, come punte taglienti o margini affilati. I materiali adatti sono metallo, plexiglas e plastica, mentre il legno non è assolutamente adatto, perché assorbe l’urina, e quindi è molto difficile da pulire. Sul fondo della gabbia deve essere posto un materiale assorbente e non tossico. Si può utilizzare fieno, pellet di segatura o di carta riciclata, trucioli di legno, carta a pezzi. Si devono evitare il ghiaino per gatti e la segatura fine.
La gabbia va posta in una zona tranquilla e silenziosa, lontana da correnti d’aria. Non deve essere collocata davanti ad una finestra, perché il calore del sole può surriscaldare la gabbia e uccidere il criceto. D’inverno non deve essere troppo vicina al termosifone, perché il caldo eccessivo danneggerebbe il roditore. Eventuali cani, gatti e furetti devono essere fuori portata: anche se la gabbia è chiusa ermeticamente possono rovesciarla, o comunque disturbare o stressare il criceto con la loro presenza.
Nella gabbia è indispensabile la presenza della ruota, che permette al criceto di fare attività, e che viene utilizzata per diverse ore al giorno; deve avere il pavimento pieno, in modo che le zampine non restino incastrate tra le sbarre fratturandosi.
Un altro accessorio indispensabile è rappresentato da una casetta o una scatolina che permetta al criceto di costruirsi una tana. Gli si può lasciare a disposizione della carta da cucina o della carta igienica per imbottire il nido. Il materiale simile a cotone in vendita nei negozi per animali è controindicato e potenzialmente molto pericoloso. Se ingerito può causare ostruzioni intestinali mortali; inoltre facilmente si attorciglia intorno alle zampe, causando il blocco della circolazione e la perdita dell’arto.
Alle pareti della gabbia si deve appendere un beverino a goccia, perché il criceto abbia sempre a disposizione acqua fresca e pulita. L’acqua va rinnovata tutti i giorni, e non quando il beverino resta vuoto.
Nel caso siano presenti dei piccoli si deve fare attenzione che riescano a raggiungere il beccuccio e bere senza difficoltà. Le vaschette non sono consigliabili per offrire l’acqua, perché si sporcano subito.
I criceti tendono a urinare in un angolo della gabbia, e si può approfittare di questa abitudine per tenere la gabbia più pulita. Mettendo nell’angolo prescelto un piccolo contenitore con del materiale assorbente è possibile che il criceto lo utilizzi regolarmente come gabinetto, mantenendo il resto della gabbia più pulita e facilitando la pulizia.
All’interno della gabbia, se è abbastanza spaziosa, si possono collocare tubi, scatoline, oggetti su cui arrampicarsi, rametti da rosicchiare, per arricchire l’ambiente e permettere al criceto di fare attività, tenendolo occupato. Qualunque oggetto si lasci dentro la gabbia deve essere sicuro per i criceti, vale a dire che se rosicchiato e ingerito non deve causare problemi. Si devono evitare oggetti verniciati o in qualche modo tossici, e sostanze che se ingoiate non siano digeribili e possano quindi causare un’ostruzione intestinale. Eventuali oggetti pesanti devono essere ben fissi perché non possano cadere, schiacciando l’animaletto.
La gabbia e tutti gli accessori devono essere puliti con cura almeno una volta alla settimana, utilizzando prima acqua calda e sapone e strofinando bene con una spazzola, e quindi un disinfettante da risciacquare poi con cura. Quando la gabbia è asciutta si ricopre il fondo con della lettiera nuova, si colloca all’interno del materiale per il nido e si fornisce una piccola scorta di cibo fresco. Tutti i giorni devono essere eseguite piccole operazioni di manutenzione: eliminare il cibo deperibile (frutta, vegetali, altri alimenti freschi), lavare il beverino e controllarne il buon funzionamento, pulire la zona scelta come gabinetto.
ALIMENTAZIONE
I criceti sono onnivori: in natura si nutrono di alimenti di tutti i tipi, sia vegetali che animali (piante, semi, tuberi, insetti, frutta), anche se sono principalmente granivori, hanno cioè una preferenza verso i semi.
In cattività è importante fornire un’alimentazione variata e bilanciata, e non limitarsi ad un solo tipo di alimento (ad esempio una miscela di semi). Gli alimenti confezionati devono contenere il 16-20% di proteine e il 4-5% di grassi, e contenere anche una quota di proteine animali. La dieta ideale è rappresentata da specifico mangime in pellet, oppure da pellet per topi e ratti, che però non è facile da reperire. In alternativa si possono offrire miscele di cereali non zuccherati (ad esempio muesli o cereali integrali per la prima colazione senza zucchero), vegetali, sia freschi (tarassaco, trifoglio, radicchio, insalata, carote, broccoli, ecc.) che cotti (fagioli, piselli, patate...) e una piccola parte di frutta.
L’alimentazione va integrata con una piccola quantità di proteine animali: uovo sodo, carne magra cotta, tonno senz’olio, formaggio fresco, yogurt, una crocchetta per cani. Altri tipi di alimenti che si possono somministrare sono: pasta cotta, pane o fette biscottate integrali, fiocchi d’avena.
Le miscele di semi non sono complete. I semi vanno somministrati come bocconcino occasionale, per evitare problemi di obesità e squilibri alimentari. I bastoncini di semi e melassa sono da evitare per l’eccessivo contenuto di zucchero e grassi, sicuramente dannosi per la salute del criceto.
I criceti amano fare piccoli pasti frequenti nel corso della giornata, quindi devono avere sempre cibo a disposizione, ma si deve somministrare ogni giorno solo la quota che verrà consumata in giornata, per evitare che l’animale scelga solo i bocconi più graditi trascurando il resto.
I criceti amano accumulare scorte di alimento, pertanto ogni mattina si deve eliminare il cibo fresco che non è stato consumato, prima che vada a male. L’acqua è indispensabile, e va fornita con un beverino a goccia.
Alimenti controindicati:
Semi di girasole (troppo grassi e carenti di proteine)
Cibi zuccherati (dolci, biscotti, creme, dolciumi in generale) e ricchi di grassi (fritti, panna, burro, merendine)
Insaccati
Vegetali avariati, o non adatti al consumo umano
Le parti verdi e le foglie di patata, pomodoro e melanzana
La cioccolata
Il latte e gli alimenti contenti latte
Vegetali raccolti da zone che potrebbero essere state trattate con pesticidi, o trovati lungo il bordo delle strade
Piante da appartamento (molte, come la stella di natale, sono tossiche o irritanti, o possono essere state trattate con prodotti tossici) I cosiddetti “snack per roditori”, come caramelline, bastoncini di semi e melassa, ecc.
RIPRODUZIONE
In cattività i criceti si riproducono tutto l’anno. La gravidanza dura circa 18 giorni e i piccoli per parto sono in media 6-8, anche se possono arrivare a 11. Nei giorni precedenti e successivi al parto la femmina non deve essere disturbata, evitando di maneggiarla e di pulire la gabbia, altrimenti possono verificarsi casi di cannibalismo verso i piccoli o il loro abbandono. La femmina può essere lasciata con il maschio, che aiuta a prendersi cura dei piccoli. Deve avere a disposizione abbondante materiale per fare il nido (sono consigliati fazzoletti di carta) e una scorta di cibo sufficiente. I piccoli non vanno toccati per i primi sette giorni di vita. A volte le femmine, soprattutto se spaventate o disturbate, infilano i piccoli nelle tasche guanciali e li depositano nuovamente nel nido poco più tardi, quando pensano che il pericolo sia passato. Talvolta però i piccoli soffocano, soprattutto se la femmina è disturbata per un lungo periodo.
I piccoli alla nascita pesano appena 3 grammi; sono completamente inetti, nudi e con gli occhi chiusi, ma presentano già gli incisivi. Lo svezzamento avviene a 14 giorni, anche se i piccoli iniziano ad assumere cibo solido prima. E’ opportuno lasciare a disposizione del cibo sul pavimento della gabbia, in modo che sia facilmente accessibile, ad esempio del pellet inumidito; anche l’acqua deve essere facilmente raggiungibile dai piccoli. I piccoli orfani non hanno possibilità di sopravvivere; non ha successo il tentativo di affidarli a una balia, né quello di allattarli artificialmente. I piccoli di criceto dorato vanno separati e alloggiati singolarmente dopo i 30 giorni di età.
Le femmine di criceto russo presentano un calore a 24 ore dal parto, ma non è consigliabile riprodurle con troppa frequenza. Se il maschio viene allontanato per evitare gravidanze ripetute, non può più essere rimesso con la femmina perché verrebbe considerato un estraneo e aggredito.
COME MANEGGIARE IL CRICETO
Il carattere dei criceti può variare molto da individuo a individuo: si possono trovare soggetti docili e tranquilli e altri nervosi e mordaci. In genere sono docili i criceti che sono stati maneggiati regolarmente e con delicatezza fin da piccoli, mentre sono timidi o aggressivi quelli che non sono mai stati abituati al tocco della mano dell’uomo. I soggetti docili possono essere afferrati senza difficoltà, tenendoli tra le mani a coppa. Poiché i criceti possono facilmente sfuggire di mano e cadere si deve sempre stare attenti a non sollevarli mai molto in alto. L’ideale è di maneggiare sempre il criceto stando seduti in terra, o sopra un tavolo, in modo che se cade non si faccia male a causa dell’altezza. È consigliabile prenderlo in mano tutti i giorni, perché resti docile, ma sempre per brevi periodi, perché non ama essere trattenuto.
Non si deve mai afferrare un criceto che dorme, perché se svegliato bruscamente può reagire con aggressività tentando di mordere chi lo sta disturbando. I criceti aggressivi, che non si lasciano afferrare, possono essere spostati in modo non stressante e sicuro per l’operatore spingendoli ad entrare dentro un piccolo barattolo o un tubo di carta, tenendo poi chiusa l’apertura con una mano. In questo modo possono essere rimossi facilmente dalla loro gabbia, ad esempio quando è tempo di fare pulizia, e posti in un altro contenitore. E’ sconsigliato utilizzare i guanti perchè non permettono una sufficiente sensibilità, rischiando di stringere troppo e ferire o soffocare il roditore.
In caso di morso, si ha l’istinto di ritrarre bruscamente la mano; questo gesto può avere gravi conseguenze perché può scagliare lontano il criceto causandogli gravi lesioni. I bambini devono sempre essere istruiti sul modo di maneggiare i criceti e, soprattutto quelli piccoli, devono essere controllati mentre stanno con loro. Si deve insegnare ai bambini a non poggiare l’animaletto contro la guancia, e a non baciarlo, per non ricevere morsi in faccia. Dopo aver maneggiato o accudito il criceto devono sempre lavarsi bene le mani.
CURE
I criceti non devono essere vaccinati, ma è bene far fare una visita subito dopo l’acquisto e delle visite di controllo periodiche 2-3 volte l’anno.
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