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Rettili • LAMPROPELTIS SPP • KINGSNAKE E MILKSNAKE


Il genere Lampropeltis comprende circa 8 specie e numerose sottospecie (la classificazione è incerta), che presentano notevoli variazioni di colorazione, anche nell’ambito della stessa sottospecie. Le specie riconosciute sono:

Lampropeltis alterna Lampropeltis calligaster Lampropeltis getula Lampropeltis mexicana Lampropeltis pyromelana Lampropeltis ruthveni Lampropeltis triangulum Lampropeltis zonata

La zona di origine è molto vasta, trattandosi di numerose specie: dal sud del Canada all’America centrale e parte del Sud America. L’habitat è molto vario, dalle foreste ai campi coltivati ai deserti.

Si tratta di serpenti costrittori (uccidono la preda soffocandola tra le spire), che in natura si alimentano di anfibi, rettili (anche serpenti a sonagli), uccelli, piccoli mammiferi. Sono crepuscolari e notturni.

I serpenti del genere Lampropeltis sono ovipari. In cattività vengono allevati e riprodotti facilmente e ne sono state prodotte numerose variazioni di colore. Sono rettili da terrario popolari per la bellezza, la robustezza, la docilità, la capacità di adattarsi alla cattività. Sono relativamente semplici da allevare e quindi adatti anche ai principianti.

Le dimensioni vanno dai 20-32 cm dei neonati ai 90-210 cm degli adulti, a seconda della specie. La longevità può superare i 20 anni.

IL TERRARIO

Il terrario in cui viene tenuto il rettile deve replicare, per quanto possibile, il suo habitat naturale, cosa sempre impossibile da fare in modo perfetto in un ambiente tanto ristretto. L’allestimento deve essere tale da non complicare le operazioni di pulizia, che se diventano troppo impegnative rischiano di essere rimandate con conseguenze deleterie per l’igiene.

I serpenti vanno alloggiati in terrari a prova di fuga, con le pareti lisce, facili da pulire e disinfettare; i materiali più usati sono il vetro, il plexiglas, la plastica e la fibra di vetro. La teca deve essere sufficientemente ampia da permettere al rettile di fare una certa attività e abbastanza alta da contenere dei rami ben fissati.

All’interno del terrario vanno collocati dei nascondigli, ad esempio vasi di coccio o scatole con un’apertura o tronchi cavi. I nascondigli sono indispensabili per il benessere dell’animale perché gli forniscono un senso di sicurezza e riducono lo stress.

I serpenti, tranne che nel caso dell’accoppiamento, vanno sempre tenuti singolarmente nel terrario, poiché l’aggressione reciproca è un evento frequente e può portare a serie lesioni; inoltre, uno dei due serpenti può finire per mangiare l’altro.

Si deve evitare di lasciare il rettile libero di girare per casa perché ciò lo espone a numerosi pericoli (ad esempi di perdersi o di venire schiacciato), a condizioni ambientali inadeguate per quanto riguarda temperatura e umidità, e perchè non è una buona pratica igienica.

TEMPERATURA

Poiché i rettili regolano la loro temperatura corporea utilizzando fonti esterne di calore, si deve porre nel terrario una fonte di riscaldamento. La temperatura del terrario non deve essere uniforme ma presentare una variazione, detta gradiente, da un estremo all’altro. In questo modo il serpente, spostandosi da una zona all’altra del terrario, può regolare la propria temperatura corporea in modo da scegliere quella ottimale.

In generale nei Lampropeltis spp. la temperatura diurna deve variare entro un range di 24-30°C; di notte la temperatura va ridotta a 20-22°C.

Il gradiente di temperatura va controllato con l’uso di termometri e termostati. Se la temperatura è troppo elevata il serpente può morire in pochi minuti per ipertermia. Temperature troppo basse non permettono al rettile di sostenere le attività metaboliche, come la digestione e la funzionalità del sistema immunitario, causando anoressia e malattie.

Il metodo migliore per riscaldare il terrario consiste nell’utilizzo di lampade ad infrarossi, che imitano l’azione di riscaldamento del sole. È importante che la fonte di calore sia posta all’esterno del terrario, in modo che il rettile non ne possa venire a contatto. I serpenti sembrano incapaci di avvertire il dolore causato da temperature eccessive e se ne hanno la possibilità possono avvolgersi intorno ad una lampadina incandescente fino a ustionarsi gravemente. Si ottenere un’adeguata temperatura variando il wattaggio della lampada, la distanza dal terrario ed eventualmente impiegando più lampade. I sistemi di riscaldamento vanno sempre utilizzati insieme ad un termostato (di ottima qualità) che ne regoli la temperatura. Un surriscaldamento accidentale all’interno del terrario, anche solo per pochi minuti, può causare la morte del suo abitante.

Da evitare assolutamente sono le cosiddette “rocce calde”, apparati di riscaldamento simili a un pezzo di roccia, naturale o artificiale, contenenti all’interno una resistenza elettrica e da collegare alla presa di corrente. Si suppone che il rettile, quando ha bisogno di riscaldarsi, vi si sdrai sopra. Questi oggetti sono di per sé molto pericolosi perché causano ustioni con elevata frequenza, sia per problemi di malfunzionamento, sia perché il contatto prolungato con il tempo ustiona i tessuti anche se la temperatura prodotta non è di per sé eccessiva. Il tempo di contatto, infatti, è altrettanto importante della temperatura assoluta nel provocare ustioni.

UMIDITA' E AERAZIONE

L’umidità è un altro fattore essenziale per la salute del rettile e deve essere del 30-70%. In condizioni di umidità troppo bassa il serpente è soggetto a disidratazione (che danneggia la funzione renale) e a problemi di muta. Se l’umidità è troppo alta si possono verificare macerazioni e infezioni della cute. Per verificare il livello di umidità presente nel terrario è necessario utilizzare un apposito strumento detto igrometro, comunemente in vendita nei negozi per rettili o in quelli per bricolage. Se è necessario aumentare l’umidità si può spruzzare di frequente dell’acqua, oppure si può collocare il recipiente dell’acqua sotto la lampada riscaldante.

Nel terrario ci deve essere un buon ricambio d’aria, assicurato da griglie di ventilazione poste una in basso e una in alto su due pareti opposte.

SUBSTRATO

Il materiale usato sul fondo del terrario può avere una notevole importanza per la salute e va scelto con attenzione. Il tipo di materiale più economico e facile da sostituire è rappresentato dalla carta (giornali vecchi, carta da pacchi...); non è un materiale molto estetico ma permette di controllare facilmente l’aspetto delle deiezioni. È il materiale consigliato durante la quarantena e durante il trattamento dell’infestazione da acari. Materiali con proprietà analoghe sono rappresentati da pezzi di moquette o di erba finta, molto facili da sostituire con pezzi puliti e che dopo lavaggio e disinfezione possono essere riutilizzati.

La segatura e i trucioli sono più difficili da rimpiazzare; la zona in cui il serpente ha defecato va completamente asportata. Poiché questi materiali assorbono l’umidità, sono controindicati nei serpenti molto giovani perché possono causare disidratazione.

Il terriccio permettere di allestire un terrario dall’aspetto più naturale, ma è scomodo da sostituire e può veicolare batteri e parassiti. Lo stesso difetto lo presenta il tutolo di mais, che inoltre tende ad ammuffire rapidamente in presenza di umidità e va quindi sostituito, almeno parzialmente, ogni volta che il serpente sporca o spande dell’acqua. Corteccia, fibra di noce di cocco e materiali simili sono scarsamente assorbenti e se ingeriti accidentalmente sono pericolosi.

I substrati a base di calcio carbonato, anche se commercializzati come specifici per rettili, sono controindicati perché possono causare ostruzioni intestinali fatali se vengono ingeriti accidentalmente insieme alla preda.

ILLUMINAZIONE

Il serpente deve essere soggetto ad un ciclo di illuminazione (fotoperiodo) di 12 ore di luce e 12 di buio (tranne nei casi in cui si voglia riprodurre, nel qual caso si deve imitare il ciclo luce-buio proprio della stagione). Condizioni di fotoperiodo innaturale (ad esempio un’illuminazione continua anche di notte) causano uno stress eccessivo al rettile, con effetti negativi sullo stato di salute.

Oltre alle lampade usate per riscaldare il terrario (che possono anche non emettere luce, come le lampade di ceramica) è utile collocare nel terrario lampade a spettro completo, che emettono radiazioni ultraviolette invisibili all’occhio umano ma non a quelle dei rettili, e che mimano la luce solare. Queste lampade apportano notevoli benefici alla salute del rettile, simulando condizioni naturali e stimolando normali comportamenti alimentari; sono inoltre particolarmente importanti nei programmi di riproduzione. Poiché il vetro blocca quasi completamente le radiazioni ultraviolette queste lampade vanno collocate all’interno del terrario, e non fuori del coperchio, a meno che non si utilizzi un coperchio con una griglia. I serpenti non hanno bisogno di ricevere radiazioni UVB per sintetizzare la vitamina D, ma sembra che lampade a spettro completo siano comunque di beneficio.

IGIENE

Mantenere un’accurata igiene nel terrario è fondamentale per la salute dei rettili. Le feci vanno eliminate subito; periodicamente si deve cambiare completamente il materiale di substrato e pulire a fondo il terrario. Come disinfettanti si possono usare il lisoformio o la varechina diluiti, da risciacquare con cura. Anche gli elementi di arredo, come nascondigli, rami o ripiani, devono essere lavati o sostituiti. La bacinella dell’acqua va tenuta particolarmente pulita: va lavata almeno una volta al giorno, ma se il serpente vi defeca dentro la pulizia va effettuata subito.

QUARANTENA

I serpenti possono essere portatori di molte malattie e infestazioni parassitarie facilmente trasmissibili ad altri soggetti. Quando si acquista un nuovo rettile è di fondamentale importanza non solo sottoporlo subito ad un’accurata visita veterinaria, ma tenerlo completamente isolato da altri serpenti che già si possiedono, instaurando un periodo di quarantena più lungo possibile (idealmente di sei mesi). Durante la quarantena il serpente va alloggiato in una stanza diversa da quella che ospita gli altri terrari e dopo averlo accudito ci si deve lavare le mani con cura prima di occuparsi degli altri rettili. Gli oggetti (o le prede) presenti nel terrario del nuovo ospite non devono essere passati in altri terrari.

DISTINZIONE DEI SESSI

I serpenti possiedono due organi copulatori, detti emipeni, posti alla base della coda, ai lati della cloaca. Nelle femmine ovviamente questi organi sono assenti, ma nella stessa posizione presentano un paio di ghiandole odorifere. Per capire di che sesso è il serpente viene inserita una sonda nell’apertura corrispondente allo sbocco dell’emipene o della ghiandola odorifera. La profondità con cui la sonda penetra (maggiore nel maschio rispetto alla femmina) permette di distinguere il sesso. Questa tecnica richiede delicatezza ed esperienza per cui va lasciata a veterinari o allevatori esperti.

ALIMENTAZIONE

L’apparato digerente dei serpenti è semplice e relativamente corto, perciò hanno bisogno di consumare prede di elevata qualità che permettano un adeguato assorbimento degli elementi nutritivi. Pertanto i roditori che vengono offerti come preda devono essere allevati e nutriti adeguatamente, con una dieta sana e variata, e non ad esempio solamente con miscele di semi o con crocchette per cani e gatti, cibi ricchi di grassi che predispongono a problemi di obesità sia il roditore che il suo predatore.

In cattività l’alimentazione dei Lampropeltis spp. si basa sulla somministrazione di topi: 1-2 alla settimana agli adulti. I soggetti neonati riceveranno topini neonati, aumentando man mano le dimensioni della preda. La dimensione massima della preda deve essere una volta e mezza quella della parte più spessa del serpente; prede di dimensioni eccessive vengono facilmente rigurgitate.

A volte si osserva una diminuzione spontanea dell’assunzione di alimento in autunno – inverno.

I serpenti devono essere abituati ad accettare esclusivamente prede morte, non solo per motivi etici, ma anche perché i roditori vivi possono rappresentare un serio pericolo per il rettile. I serpenti si basano principalmente sull’olfatto per la ricerca della preda, pertanto si adattano facilmente a consumare roditori già uccisi. I serpenti in cattività vanno spesso incontro a problemi di obesità, con conseguenti danni per la salute. La somministrazione del cibo deve quindi essere ridotta se il serpente appare troppo grasso, evitando di fornire roditori a loro volta eccessivamente grassi.

I serpenti devono sempre avere a disposizione un grande recipiente d’acqua, in cui amano immergersi e defecare. L’acqua deve essere tenuta scrupolosamente pulita, cambiandola tutti i giorni e subito dopo che è stata contaminata con le feci. Il bagno è anche utile per aiutare la muta e a stimolare l’apparato digerente.

COME SI MANEGGIANO

Questi serpenti sono solitamente docili e mordono molto raramente. Vanno maneggiati con delicatezza, senza stringerli eccessivamente perché si possono causare traumi ai tessuti. Per tenerli fermi una mano trattiene il collo dietro la testa, l’altra sorregge il corpo. Una presa più morbida consiste nel sorreggere semplicemente il corpo e lasciare che il serpente passi continuamente da una mano all’altra, dandogli la sensazione di essere libero.

Non si devono mai sospendere per la testa o strattonarla, perché si rischia di dislocare la prima vertebra cervicale.

Se possibile, non si devono mai maneggiare durante la muta perché la pelle è particolarmente delicata, né per le 48 successive al pasto per evitare il rigurgito della preda. 


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