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Rettili • PITONE REALE • PYTHON REGIUS


Il pitone reale (Python regius) origina dalle praterie dell’Africa occidentale e centrale. L’alimentazione allo stato naturale consiste quasi esclusivamente di roditori (ratti, gerbilli, gerboa). È un predatore notturno che per localizzare la preda si serve di particolari organi di senso localizzati lungo i margini della bocca, che permettono di percepire le radiazioni infrarosse emesse dai corpi caldi delle prede. Individuata la preda, il pitone scatta afferrandola con la dentatura appuntita e la stringe tra le spire, soffocandola. Una volta uccisa, la preda viene ingoiata intera. Allo stato naturale il pitone reale sospende l’alimentazione in inverno, quando la temperatura notturna scende sotto i 22°C circa.

I pitoni reali raggiungono la maturità sessuale a 2-4 anni. La stagione riproduttiva va da novembre ad aprile. Vengono deposte 4-8 uova, che la femmina cova avvolgendole tra le spire. La schiusa richiede 70-85 giorni. In cattività la riproduzione è infrequente.

E’ un serpente generalmente docile e di dimensioni contenute (90-150 cm da adulto) e questo, insieme al costo ridotto, ne fa un rettile da terrario popolare. Tuttavia è sempre sconsigliato l’acquisto di esemplari di cattura, che si adattano male alla cattività, presentano spesso grossi problemi di anoressia ed elevata mortalità. I soggetti nati in cattività in genere presentano invece pochi problemi e rappresentano dei buoni animali da terrario, anche se sono più adatti ad allevatori esperti.

La longevità è potenzialmente di 20-30 anni.

IL TERRARIO

Il pitone reale va tenuto singolarmente nel terrario: la presenza di un altro serpente, anche se della stessa specie, è stressante e può causare anoressia. Il terrario in cui viene tenuto il rettile deve replicare, per quanto possibile, il suo habitat naturale, cosa sempre impossibile da fare in modo perfetto in un ambiente tanto ristretto. L’allestimento deve essere tale da non complicare le operazioni di pulizia, che se diventano troppo impegnative rischiano di essere rimandate con conseguenze deleterie per l’igiene.

Il pitone va alloggiato in un terrario a prova di fuga, con le pareti lisce, facili da pulire e disinfettare; i materiali più usati sono il vetro, il plexiglas, la plastica e la fibra di vetro. La teca deve essere sufficientemente ampia da permettere al rettile di fare una certa attività.

All’interno del terrario vanno collocati dei nascondigli, ad esempio vasi di coccio o scatole con un’apertura o cortecce d’albero. I nascondigli sono indispensabili per il benessere di questo rettile tanto timido perché gli forniscono un senso di sicurezza e riducono lo stress.

Si deve evitare di lasciare il rettile libero di girare per casa perché ciò lo espone a numerosi pericoli (ad esempi di perdersi o di venire schiacciato), a condizioni ambientali inadeguate per quanto riguarda temperatura e umidità, e perché non è una buona pratica igienica.

TEMPERATURA

Poiché i rettili regolano la loro temperatura corporea utilizzando fonti esterne di calore, si deve porre nel terrario una fonte di riscaldamento. La temperatura diurna deve essere di 27-32°C, con riduzione una riduzione notturna di alcuni gradi. Non è necessaria la presenza di un “punto caldo” localizzato.

La temperatura va controllata con l’uso di termometri e termostati. Se la temperatura è troppo elevata il serpente può morire in pochi minuti per ipertermia. Temperature troppo basse non permettono al rettile di sostenere le attività metaboliche, come la digestione e la funzionalità del sistema immunitario, causando anoressia e malattie.

Il terrario può essere riscaldato tramite lampade oppure con materassini riscaldanti. La cosa fondamentale è che la fonte di calore sia posta all’esterno del terrario, in modo che il rettile non ne possa venire a contatto. I serpenti sembrano incapaci di avvertire il dolore causato da temperature eccessive e se ne hanno la possibilità possono avvolgersi intorno ad una lampadina incandescente fino a ustionarsi gravemente. Il sistema di riscaldamento va collegato ad un termostato di ottima qualità, in modo da regolare la temperatura sui valori ottimali. Un surriscaldamento accidentale all’interno del terrario, anche solo per pochi minuti, può causare la morte del suo abitante.

Da evitare assolutamente sono le cosiddette “rocce calde”, apparati di riscaldamento simili a un pezzo di roccia, naturale o artificiale, contenenti all’interno una resistenza elettrica e da collegare alla presa di corrente. Si suppone che il rettile, quando ha bisogno di riscaldarsi, vi si sdrai sopra. Questi oggetti sono di per sé molto pericolosi perché causano ustioni con elevata frequenza, sia per problemi di malfunzionamento, sia perché il contatto prolungato con il tempo ustiona i tessuti anche se la temperatura prodotta non è di per sé eccessiva. Il tempo di contatto, infatti, è altrettanto importante della temperatura assoluta nel provocare ustioni.

UMIDITA' E AERAZIONE

L’umidità è un altro fattore essenziale per la salute del rettile; il pitone reale va mantenuto a un’umidità del 50-70%. In condizioni di umidità troppo bassa il serpente è soggetto a disidratazione (che danneggia la funzione renale) e a problemi di muta. Se l’umidità è troppo alta si possono verificare macerazioni e infezioni della cute. Per verificare il livello di umidità presente nel terrario è necessario utilizzare uno specifico strumento detto igrometro, comunemente in vendita nei negozi per rettili o in quelli per bricolage. Se è necessario aumentare l’umidità si può spruzzare di frequente dell’acqua, oppure si può collocare il recipiente dell’acqua sotto la lampada riscaldante.

Nel terrario ci deve essere un buon ricambio d’aria, assicurato da griglie di ventilazione poste una in basso e una in alto su due pareti opposte.

SUBSTRATO

Il materiale usato sul fondo del terrario può avere una notevole importanza per la salute e va scelto con attenzione. Il tipo di materiale più economico e facile da sostituire è rappresentato dalla carta (giornali vecchi, carta da pacchi...); non è un materiale molto estetico ma ha il vantaggio che permette di controllare facilmente l’aspetto delle deiezioni. È il materiale consigliato durante la quarantena e durante il trattamento dell’infestazione da acari. Materiali con proprietà analoghe sono rappresentati da pezzi di moquette o di erba finta, molto facili da sostituire con pezzi puliti e che dopo lavaggio e disinfezione possono essere riutilizzati.

La segatura e i trucioli sono più difficili da rimpiazzare; la zona in cui il serpente ha defecato va completamente asportata. Poiché questi materiali assorbono l’umidità, sono controindicati nei serpenti molto giovani perché possono causare disidratazione.

Il terriccio permettere di allestire un terrario dall’aspetto più naturale, ma è scomodo da sostituire e può veicolare batteri e parassiti. Lo stesso difetto lo presenta il tutolo di mais, che inoltre tende ad ammuffire rapidamente in presenza di umidità e va quindi sostituito, almeno parzialmente, ogni volta che il serpente sporca o spande dell’acqua. Corteccia, fibra di noce di cocco e materiali simili sono scarsamente assorbenti e se ingeriti accidentalmente sono pericolosi.

I substrati a base di calcio carbonato, anche se commercializzati come specifici per rettili, sono controindicati perché possono causare ostruzioni intestinali fatali se vengono ingeriti accidentalmente insieme alla preda.

ILLUMINAZIONE

Il serpente deve essere soggetto ad un ciclo di illuminazione (fotoperiodo) di 14 ore di luce in estate, 10 ore di luce in inverno, 12 ore di luce in primavera e autunno. Si ritiene che un fotoperiodo adeguato sia indispensabile per prevenire i problemi di anoressia nei soggetti di cattura. Condizioni di fotoperiodo innaturale (ad esempio un’illuminazione continua anche di notte) causa uno stress eccessivo al rettile, con effetti negativi sullo stato di salute. Il pitone reale non ha bisogno di raggi UVB; per l’illuminazione è sufficiente una lampada fluorescente da terrario o anche una semplice lampadina per illuminazione.

IGIENE

Mantenere un’accurata igiene nel terrario è fondamentale per la salute dei rettili. Le feci vanno eliminate subito; periodicamente si deve cambiare completamente il materiale di substrato e pulire a fondo il terrario. Come disinfettanti si possono usare il lisoformio o la varechina diluiti, da risciacquare con cura. Anche gli elementi di arredo, come nascondigli, rami o ripiani, devono essere lavati o sostituiti. La bacinella dell’acqua va tenuta particolarmente pulita: va lavata almeno una volta al giorno, ma se il serpente vi defeca dentro la pulizia va effettuata subito.

DISTINZIONE DEI SESSI

I serpenti possiedono due organi copulatori, detti emipeni, posti alla base della coda, ai lati della cloaca. Nelle femmine ovviamente questi organi sono assenti, ma nella stessa posizione presentano un paio di ghiandole odorifere. Per capire di che sesso è il serpente viene inserita una sonda nell’apertura corrispondente allo sbocco dell’emipene o della ghiandola odorifera. La profondità con cui la sonda penetra (maggiore nel maschio rispetto alla femmina) permette di distinguere il sesso. Questa tecnica richiede delicatezza ed esperienza per cui va lasciata a veterinari o allevatori esperti.

ALIMENTAZIONE

L’apparato digerente dei serpenti è semplice e relativamente corto, perciò hanno bisogno di consumare prede di elevata qualità che permettano un adeguato assorbimento degli elementi nutritivi. Pertanto i roditori che vengono offerti come preda devono essere allevati e nutriti adeguatamente, con una dieta sana e variata, e non ad esempio solamente con miscele di semi o con crocchette per cani e gatti, cibi ricchi di grassi che predispongono a problemi di obesità sia il roditore che il suo predatore.

I serpenti devono essere abituati ad accettare esclusivamente prede morte, non solo per motivi etici, ma anche perché i roditori vivi possono rappresentare un serio pericolo per il rettile.

L’alimento è in genere costituito da topi o ratti, a seconda della taglia del serpente. Alcuni pitoni preferiscono gerbilli o criceti. La preda deve essere messa a disposizione di sera o di notte. Nel caso di una preda viva, se il pitone non mostra interesse va rimossa entro 15 minuti, e comunque non va mai lasciata nel terrario senza supervisione.

I soggetti di cattura possono presentare periodi di anoressia della durata anche di molti mesi, che possono avere diverse cause (temperatura inadeguata, tipo di preda inadatto, preda di dimensioni eccessive, disidratazione, stress, malattie). Se il pitone non accetta topi o ratti si può tentare di offrire dei gerbilli, più simili alle prede naturali. In caso di digiuno ostinato è bene far visitare il rettile entro un paio di mesi dall’ultimo pasto.

Si deve sempre lasciare a disposizione un grande recipiente d’acqua, in cui il pitone non solo beve ma ama anche immergersi. Il pitone reale spesso emette le feci quando è a mollo nell’acqua, pertanto questa va tenuta scrupolosamente pulita cambiandola appena è sporca.

COME SI MANEGGIA

Il serpente reale solitamente è docile; se spaventato preferisce appallottolarsi nascondendo la testa piuttosto che mordere. Va maneggiato con delicatezza, senza stringerlo eccessivamente perché si possono causare traumi ai tessuti. Per tenerlo fermo una mano trattiene il collo dietro la testa, l’altra sorregge il corpo. Una presa più morbida consiste nel sorreggere semplicemente il corpo e lasciare che il serpente passi continuamente da una mano all’altra, dandogli la sensazione di essere libero. Non si deve mai sospendere per la testa o strattonarla, perché si rischia di dislocare la prima vertebra.

Se possibile, non si deve mai maneggiare durante la muta perché la pelle è particolarmente delicata, né per le 48 successive al pasto per evitare il rigurgito della preda.

QUARANTENA

I serpenti possono essere portatori di molte malattie e infestazioni parassitarie facilmente trasmissibili ad altri soggetti. Quando si acquista un nuovo rettile è di fondamentale importanza non solo sottoporlo subito ad un’accurata visita veterinaria, ma tenerlo completamente isolato da altri serpenti che già si possiedono, instaurando un periodo di quarantena più lungo possibile (idealmente di sei mesi). Durante la quarantena il serpente va alloggiato in una stanza diversa da quella che ospita gli altri terrari e dopo averlo accudito ci si deve lavare le mani con cura prima di occuparsi degli altri rettili. Gli oggetti (o le prede) presenti nel terrario del nuovo ospite non devono essere passati in altri terrari.

LEGISLAZIONE

Il pitone reale è elencato in Appendice II CITES. Al momento dell’acquisto, oltre alla ricevuta il venditore deve rilasciare un documento in cui sono riportati gli estremi del documento CITES. 


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